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Immortalità e morte del vero “balsamico” modenese
22/12/2014

Sembra che la Palazzina dei Giardini diventerà la sede del Villaggio del Gusto. Così ha deciso il Comune di Modena, sollevando un coro di accese polemiche, che hanno visto contrapporre enogastronomia ed arte. Di questa decisione abbiamo già scritto: è impensabile che per valorizzare un’eccellenza ne venga sacrificata un’altra.

Ma l’arte potrebbe non essere l’unica vittima: la promozione dell’enogastronomia modenese rischia di danneggiare uno dei prodotti più distintivi della nostra terra, l’aceto balsamico. Quello vero, si intende, il Tradizionale di Modena DOP.

Al Villaggio del Gusto saranno infatti presenti tutti i consorzi che attualmente hanno sede al Palatipico: vale a dire che l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, l’aceto balsamico dei nostri nonni, sarà presentato al pubblico insieme all’Aceto Balsamico di Modena IGP. L’aceto DOP, quello della tradizione modenese, si ottiene esclusivamente dal mosto cotto di uve locali, mentre il prodotto IGP può contenere caramello e altri prodotti dell’industria degli zuccheri. Il nome dei due prodotti è (troppo) simile, ma le differenze sono profonde. Sarà un’occasione per chiarirle ai cittadini e ai visitatori? Lo auguriamo alla città di Modena.

Da anni raccontiamo la complessità dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, che lo distingue da tutti gli altri aceti. Lo facciamo attraverso collaborazioni, visite e laboratori in acetaia, conferenze e video online, ma non basta. Non basta perché mancano sufficienti risorse destinate alla promozione dell’aceto DOP. In quanti conoscono la differenza tra il prodotto DOP e quello IGP? Le acetaie che producono l’aceto DOP sono luoghi della tradizione modenese, da conoscere e tutelare, di cui un cittadino modenese può e deve andar fiero. Se l’arte è di casa alla Palazzina dei Giardini, le eccellenze enogastronomiche lo sono nel luogo in cui si producono da generazioni. Vedere per credere.